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Grande successo di pubblico e di critica per la serata conclusiva dell’ Asta di poesia Carmina dant panem. L’ evento, unico nel suo genere si è tenuto sabato 16 settembre a Capalbio, presso le sale dell’ Associazione Culturale Il Frantoio, promotrice del concorso.

Nasce da un’ idea di Giovanna Nuvoletti e la successiva elaborazione di Maria Concetta Monaci, che ne ha curato anche l’organizzazione e la promozione: ai trenta poeti selezionati dalla giuria costituita da Alberto Asor Rosa- filosofo e critico-, Elena Scoti -poeta-, Cristina Norante – autrice di programmi televisivi-, Francesca Nocerino – giornalista-, Lucia Biagi –sindaco di Capalbio -,è stato chiesto di dare consistenza alla immaterialità della parola presentando le loro poesie ( scelte tra le 186 arrivate) “rivestite “da un’ altra veste artistica –pittura, fotografia, scultura- così da ottenere un’opera godibile anche visivamente.

Al gioco si sono prestate grandi firme della poesia contemporanea come Valentino Zeichen, Gabriella Sica, Stella Leonetti, che con Chicco Testa, Giovanna Nuvoletti, Fabio Cortese, Marco de Logu, illustri personaggi della cultura e dello spettacolo,  hanno visto battere le loro opere accanto a quelle di Sandro Fogli, Martina Magno, Alexandra Petrova, Luca Bonelli, Raffaelle Vigolo, Bruno Menini, Valentina Sessa, Giuseppe Tofani, Corrado Barontini, Elena Guerrini, Silvia Pecorini- dirigente dell’ USL 10 fiorentina ha portato l’esperienza dell’ “ Ospedale Poetico Santa Maria Annunziata”-, Patrizia Bonanzinga, il lucano Marco Vito Summa -con una poesia in dialetto-, il gruppo L’ Araba Fenice, Ilaria Beretta, Guido Guidi.

Una sezione dedicata alla Maremma era costituita dalle poesie di Mimma Gasperi Golino, Marcello Ibba, Felice Brunetto, Francesco Carfagna, Jadre Manini –autore in ottava rima-, Gino Posarelli.

Il pubblico è corso all’appello dell’organizzazione di “ comprare parole, nuove, autentiche, sincere, inimitabili, sgorgate dal cuore e dalla mente di alcuni dei migliori poeti italiani.”

“Avere la possibilità di acquistare poesie inedite, i cui autografi resteranno di proprietà per sempre” ha reso la poesia un “investimento sicuro”, “concreto”. L’ opera che circonda la poesia, e che la rende fruibile anche visivamente, fa della poesia stessa, ricchezza, concretezza, materialità.

Con la regia di Flora Farina e la conduzione dell’attore Daniele Petruccioli, lo spettacolo ha avuto come grande protagonista un pubblico, divertito, generoso e colto, che ha saputo apprezzare le performance di poeti come Francesco Carfagna che ha raccontato con rara foga il suo profondo amore per l’Aurelia, strada statale n.1; Elena Guerrini con la sua ricetta per lo sformato di cavolfiore scritta su uno spettacolare quadro con tanto di pietanza acclusa; un Chicco Testa esilarante  che ha declamato l’ ode ad una novella Pallavicini caduta da cavallo.

La poesia più bella, e quindi la più quotata, è risultata quella inviata dal grande poeta Valentino Zeichen “Vele, velieri, fantasmi” presentata scritta a mano dall’ artista con un pennarello azzurro.

Belle le opere, bello il pubblico, bravi gli artisti che hanno devoluto gli incassi delle vendite in  beneficenza. E’ così stato dimostrato che la poesia “dant- veramente- panem”!

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