La poesia è un’arte davvero impagabile. Nel senso che nessuno se la compra. Alzi la mano chi ha acquistato un libro di poesie quest’anno. Nessuno? Lo sapevo, nemmeno io. Ma non è colpa della nostra ignoranza e neghittosità. Avete ragione voi. Abbiamo ragione noi. Le poesie nelle pagine dei libri soffrono, avvizziscono, e muoiono. Anche le più belle. Non è quello il loro posto.
La ragione è semplice: la poesia nasce millenni prima della scrittura. Come suono modulato nello spazio dalle voci degli aedi. Come forma di arcana geometria che si dipana nelle loro menti. La poesia è memoria. Già, aveva ragione la maestra a farcele studiare a memoria, allora! Solo così la si possiede e la si gode: come struttura installata per sempre dentro di noi. Lì diviene eterna materia del nostro universo, senza la quale noi saremo nulla.
Belle parole. Ma CARMINA NON DANT PANEM è sempre vero. I poeti per vivere fanno qualunque mestiere: i giornalisti, i professori, i traduttori, i salumieri, i fiorai, le baby sitter, le ballerine. Se famosi, si fanno pagare per apparire su un palcoscenico. Se vecchi e un po’ barboni sono titolari di pensioni tipo il fondo Bacchelli. Devono arrangiarsi. Poveretti, non guadagnano una lira di diritti d’autore. Non è giusto. Il loro lavoro è molto più utile e produttivo di quello dei politici, dei presidenti del calcio, dei manager Alitalia.
Abbiamo deciso di arricchirli. Il trucco è semplice: vendere le loro poesie ad una ad una. Venderne il suono e la forma, l’eterna bellezza. S’intende, si tratterà poesie inedite, ed autografe. Magari, per modesta furbizia, inserite in un contesto decorativo, così, tanto per invogliare gli acquirenti. Declamate, e poi battute all’asta come fossero quadri, vasi, gioielli.
E voi vi accapiglierete per comprarle! Perché? Prima di tutto per partecipare a un gioco dalle molte facce, grazie al quale potrete sì, aggiudicarvi un’opera unica di un poeta famoso. Ma anche far salire le quotazioni dell’opera del vostro nipotino preferito (nell’edizione di quest’anno abbiamo aperto la sezione ragazzi). Potrete divertirvi a valorizzare le parole del vostro migliore amico, mentre lui a sua volta si impegnerà ad acquistare le vostre a buon prezzo. Potrete dividervi in bande contrapposte, che spingono per far prevalere un poeta piuttosto di un altro.
E poi, se il gioco prende piede, farete un ottimo investimento. Altro che Bot, Cct, il solito vecchio mattone. Oro diamanti smeraldi? No! Pensate al futuro dei vostri figli. La poesia è ricchezza, la poesia è concretezza, la poesia è materialità. La poesia è tutto – o almeno ci prova. Veline e furbetti non hanno capito nulla della vita: l’unica cosa che conta è la poesia. Lei rimane, più perenne del bronzo. Lei è. Non lasciatevela scappare. Ci vediamo al Frantoio il 15 settembre. (Giovanna Nuvoletti)
Grande successo di pubblico e di critica per la serata conclusiva della seconda ediziona dell’ Asta di poesia Carmina dant panem. L’ evento, unico nel suo genere si è tenuto sabato 15 settembre a Capalbio nella cornice di piazza della Provvidenza dove grandi firme della cultura italiana sono state protagoniste di una inusuale rappresentazione, accanto ai capalbiesi doc e di adozione.
Il Presidente RAI Claudio Petruccioli, l’ ambasciatore…., la fotografa….., la prcipessa…hanno fatto a gara, a volte serrata, per aggiudicarsi le poesie battute all’ asta. Il format nasce da un’ idea di Giovanna Nuvoletti e la successiva elaborazione di Maria Concetta Monaci, presidente dell’ Ass. Cult Il Frantoio, che ha curato anche l’organizzazione e la promozione; ai trenta poeti selezionati dalla giuria( tra più di 200 in concorso) costituita dalla stessa Giovanna Nuvoletti, Melania Rizzoli, Chicco Testa, Gabriella Bonacchi e Francesca Nocerino,è stato chiesto di dare consistenza alla immaterialità della parola presentando le loro poesie ( scelte tra le 639 arrivate) “rivestite “da un’ altra veste artistica –pittura, fotografia, scultura- così da ottenere un’opera godibile anche visivamente.
Al gioco si sono prestate grandi firme della poesia contemporanea come Valentino Zeichen, Gabriella Sica, Stella Leonetti, Biancamaria Frabotta con poesie inedite, secondo quanto dettato dal regolamente.
I fotografi Guido Guidi, Marco De Logu, Patrizia Bonanzinga hanno proposto versi asciutti ed immediati(come un “clic” fotografico) scritti a mano su loro preziosi manufatti. Stella Leonetti ha regalato ai presenti copie della sua “Spoon River dei cani di Capalbio” composta in ricordo del suo e degli altri cani vittime della cattiveria umana, sensibilizzando la platea sull’ argomento.
Una sezione dedicata alla Maremma era costituita dalle poesie di Mimma Gasperi Golino, beniamina della piazza, Maria Daniela Danino, Jader Marini –autore, secondo la giuria, di “endecasillabi di rara bellezza” –
Il pubblico, chiamato a mostrare il proprio amore per la parola, attraverso il simbolico denaro, ha decretato vincitore Duccio Trombadori con “AMICI”, poesia forte e dura che rievoca i,fortunatamente, perduti tempi dell’ estremismo politico.
La stessa platea è corsa all’appello dell’organizzazione di “ comprare parole, nuove, autentiche, sincere, inimitabili, sgorgate dal cuore e dalla mente” di quattro ragazzine, Azzurra Federici, Emma Bassetti, Nicoleta Zamurca, Rebecca Di Fonzo, tra 12 e 15 anni, che con orgoglio hanno assistito alla lettura delle loro poesie da parte dei conduttori, l’attore Danilo Desantis e la poeta Francesca Merloni. Lo spettacolo ha avuto come grande protagonista un pubblico, divertito, generoso e colto, che ha saputo apprezzare le performance di poeti come Francesco Carfagna,Cristiana Coen, Mario e Francesca Sartini.
Silvia Codecasa, Luciana Alterini, Annamaria Petrova, Giovanna Melchionda Melchionda, Erico Macrini, Ettore Lessi, Raffaella Vigolo, Fahad Zolghadr gli altri poeti sui quali il pubblico capalbiese ha investito.
Con delle belle poesie, opere raffinate, un pubblico entusiasta dei bravi artisti sul palco, si è potuto finalmente affermare che la poesia DANT PANEM.