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BRUNO PELLEGRINO

Le tentazioni della pittura

 

 

a cura di

Davide Sarchioni

 

 

 2 giugno - 10 luglio 2016

Inaugurazione:  giovedì 2 giugno - ore 19.00

 

 

 

 

L'Associazione Culturale IL FRANTOIO - Capalbio di Maria Concetta Monaci è lieta di presentare la mostra Bruno Pellegrino. Le tentazioni della pittura, a cura di Davide Sarchioni.

Dopo la personale “Primi Piani”, presentata nel 2013 presso la Sala Zanardelli del Complesso del Vittoriano a Roma da Duccio Trombadori e Paolo Portoghesi, in cui l'artista proponeva un'ampia rassegna di dipinti incentrata innanzitutto sul tema del “ritratto”, Bruno Pellegrino torna con una grande mostra costituita da un numero cospicuo di opere, prevalentemente inedite e selezionate da differenti cicli di lavori, da cui si evince con maggiore completezza l'eccezionale varietà e la sorprendente versatilità inventiva della sua ricerca. “Pellegrino si è distinto in Italia come uomo politico e di cultura, ben consolidato nel ceppo antico del socialismo milanese, con la sua tradizione laica, democratica e riformista. Vive a Roma. Da alcuni anni si è messo ad osservare il mondo con gli occhi di pittore, e ci è riuscito. Ne ricava soggetti per saggiare il difficile equilibrio tra il momento ricettivo della coscienza e quello produttivo della espressione. […] Così, a un certo punto, la tentazione effusiva della pittura gli ha preso la mano fino a far crescere un frondoso e persuasivo albero di forme che corrispondono all'accento di uno stile, ad una personale quanto attraente 'maniera di vedere' “. (Duccio Trombadori)

Nutrito dal vasto patrimonio di cultura artistica del Novecento, ma rielaborato da una personalissima ricerca intimista e introspettiva che si carica di accensioni e modalità accentuatamente espressionistiche, Pellegrino affida al gesto pittorico e alle sue varie formulazioni, quale mezzo imprescindibile e segno inequivocabile della sua cifra linguistica e poetica, quella peculiare libertà espressiva e di intenti che lo spinge a travalicare i “limiti” della tela “tradizionale” per fare esperienza di altre tipologie di supporto, intervenendo senza soluzione di continuità anche su carte da parati, campioni di stoffe, PVC, lamine di metallo, scatole di legno e di cartone, evidenziando gli aspetti più ironici e irriverenti del suo lavoro e lasciandosi costantemente tentare dall'irresitibile richiamo della pittura. I diversi materiali utilizzati sono spesso frutto di coincidenze e casualità legate ad un gusto del tutto personale per l'objet trouvé e costituiscono la base di partenza  per la creazione di ogni lavoro che si affida non tanto ad un interesse specifico verso l'oggetto o a significati simbolici legati alla materia in sé, quanto alle suggestioni derivate dalle sue caratteristiche tattili, cromatiche e di texture per approdare ad interessanti elaborazioni pittoriche e di grande forza espressiva, pur sempre declinate in formule figurative dove ritornano quasi ossessivamente un gran numero di volti e ritratti, ma anche fiori ed elementi vegetali, procedendo gradualmente fin verso l'astrazione. La rassegna propone anche una recente serie di volti realizzati in ferro assimilabili alla scultura, dove il gesto pittorico  si traduce in un segno agile e sintetico.

Sarà disponibile un catalogo con un testo di Davide Sarchioni, edito da Tipografia Ceccarelli Editrice, Acquapendente (VT).

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