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B O C A

 

featuring

MASSIMO CATALANI

 

 

a cura di

Davide Sarchioni

 

 

 

27 maggio – 17 giugno 2017

Opening: sabato 27 maggio - ore 19.00

 

 

 

 

L'Associazione Culturale IL FRANTOIO di Maria Concetta Monaci è lieta di presentare un doppio progetto espositivo, a cura di Davide Sarchioni, che vede coinvolti il duo BOCA e l'artista Massimo Catalani.

 

BOCA, Atelier di eco-design artigianale, è un progetto sinergico nato dall’incontro di due giovani architetti italiani (Roberta Boggi e Chiara Carrarini) che unisce Arte e Design coinvolgendo Luce e Materia. Partendo dallo studio della Luce trattata come Materia atmosferica, traslucida ed opalescente, il nucleo della mostra sarà una inedita installazione di Lighting Design realizzata appositamente per la galleria del Frantoio con più di 250 mt di nastri di legno trattati e modellati, a creare una volumetria dal forte impatto sensoriale ed una forte valenza emotiva. Il linguaggio materico-luminoso è generatore di effetti chiaroscurali intensi, che definiscono i volumi esaltandone la plasticità e la leggerezza. Ad affiancare l’installazione principale, ci saranno una serie di creazioni quali sculture luminose e studi preparatori, a mostrare il percorso creativo e sperimentale del duo. Metallo, Plastica, e Legno provenienti da fabbriche e cantieri edili, daranno forma a nuove forme sperimentali plasmate in un mixage contemporaneo, mentre una sospensione luminosa verrà affiancata ad un’opera scultorea creata appositamente dall’artista Cristiano Petrucci, ad esaltare il dialogo tra Design-Arte-Moda.

In relazione al tema Materia e Luce, dialogano in parallelo due grandi lavori luminescenti di Massimo Catalani (Roma, 1960), anch’egli architetto di formazione, ma soprattutto artista eclettico che nella sua ventennale e importante ricerca si è sempre concentrato sul valore visivo del rapporto con la terra, intesa come pianeta e materiale, e del mare, ma non solo. Ha fuso l’arte con la comunicazione di temi ambientalisti e sociali attraverso azioni e performance Per dipingere utilizza le terre, sabbia e polveri di marmo che pigmenta con colori forti e depone in complessi strati così da ottenere un oggetto dall'importante consistenza. I risultati del suo continuo sperimentare lo hanno condotto a produrre dei quadri che acquistano vita illuminandosi al primo ombreggiare, grazie all'uso di un sale che restituisce la luce assorbita durante il giorno.

Biografie:

 

 

BOCA (Roberta Boggi,  e Chiara Carrarini, ) è l'unione di due personalità che sperimentano Architettura e Design autoprodotto, dove l'individualità permette una dualità creativa e multiconcettuale. 

Boca, parte dal presupposto che Architettura e Design sono in assoluta complementarità e si pone l'obbiettivo di materializzare atmosfere, usando la luce come strumento leggero di trasformazione della dimensione abitativa. Abitare, si traduce in un linguaggio visivo percettivo. Materiale, tecnica e forma si inseriscono in uno spazio-prodotto dando vita ad un'architettura della materia. In linea con il concetto contemporaneo di recycling, le componenti materiche sono parte dell'idea di progetto, l'Origine è l'Originalità. Materiali edili destinati allo smaltimento, scarti di produzione di industrie e falegnamerie, rendono unica l'autenticità del processo e del prodotto. L'oggetto acquisisce la componente comunicativa, grazie alla semplicità nobile della materia prima.

La dualità espressiva le ha portate a sperimentare numerose esperienze creative come le esposizioni a Vienna in occasione di The Artworkers room, a Milano per Design Circus e a Roma presso l’Ex Dogana oppurre negli allestimenti per marchi come Martino Midali a Milano. La sperimentazione le ha anche coinvolte in installazioni d’arte urbana come per Urban Vision Festival nel 2015 o performance video con proiezioni surreali  in occasione di Free the noize a Roma e per il locale Monkey di Acquapendente, insieme a MOON Art.

 

 

MASSIMO CATALANI (Roma 1960). Nelle prime mostre collettive espone dei soggetti “irriverenti” per il mondo dell’arte e “riverenti” per il pubblico: paste con le zucchine, carciofini romaneschi, fichi d’india e trittici di peperoncini. Nella prima personale “Natura Picta”, da Roma&Arte, a Roma, quadri appesi al muro, coloratissimi, soggetti semplici, materie sorprendenti. Uno shock per un mondo in bilico tra concettuale e minimale. Da allora ogni anno o due, una nuova esperienza. Nel ’93 in risposta alle bombe ai musei della mafia inizia a dipingere galline. Nel ’95 al Polittico presenta “Vedo Terra”, immagini di mare realizzate solo con terre naturali. Nel ’96, a S.Maria in Vallicella, presenta “Sento Terra”, con il patrocinio del Comune e della Caritas, a sostegno della Lega del Filo d’Oro, una mostra per Vedenti e Non-Vedenti. Nel ’97, a Ginevra, da “Nota Bene” inaugura “Woman, Just part of her” tutto incentrato sulla figura femminile. Nel ’98 dà vita ai VideoWall componendo analogie di schermi televisivi raffigurando ciò che la televisione non può mostrare: la bellezza di un oggetto senza prezzo, un limone, un mazzo di cipolle su fondi blu. Nel ’99 interviene sul carattere agricolo del Comune di Roma con una mostra da titolo “Metropoli Agricola” composta di pitture, sculture ed istallazioni presso l’Ente Regionale per aree agricole del Lazio: RomaNatura nella sede di Villa Mazzanti a Monte Mario da dove svetta verso la città un grappolo di pomodori di 6×6 metri. Nel 2000 presso la galleria Arhus di Bruxelles presenta una vasta antologica, successivamente nella galleria PescePalla, Tribeca, New York, propone “L.I.F.E” un visione d’Italia attraverso la pittura dei suoi cibi. Nel mese di agosto durante la giornata mondiale della Gioventù, presenta nel chiostro dei SS. Quattro Incoronati, in Roma, la mostra “Simboli Sacri” con un pane, un vino, due pesci, tutti di dimensioni colossali. Nel 2001, in maggio, presso lo studio d’arte Campaiola da vita a “HPEB” ovvero “hai paura di essere bella?” dove tenta di attribuire alle Rose l’ulteriore valore simbolico di rappresentare la bellezza della pittura in generale. Nel 2002 dipinge un albero per il Gin Charity Gala di Montecarlo per le vittime dell’11 settembre mentre prepara nuovi soggetti sull’immanenza del Sacro. Nel 2003 torna a temi di Architettura presentando “La mia Roma” presso lo studioFreyrie &Pestalozza di Milano. Affronta il tema dell’interpretazione del testo amoroso con la mostra “SMS-TXT Ermeneutica del messaggio amoroso”, curata da A.M.Sette e presentata al Teatro Sala Umberto, Roma. Altre mostre in Belgio, in Svizzera. Nella primavera 2004 tiene una antologica a Seoul, Corea. Nel settembre una personale a New York, secondo passo dell’architettura dal Titolo “My Urbanity”. Nell’Inverno 2005 presenta a Milano e a Ginevra “Anto-illogica”, raccolta di lavori senza nessun criterio logico. Apre il 2006 con il suo studio ampliato e ammodernato dove prepara nuovi lavori sul profondo mare delle Acciughe e sui volti di Amici&Parenti, poi si dedica a temi sull’immanenza dello Spazio Celeste, mentre riflette e prepara le “Radici del Vino Italiano” che partirà da Tokyo nel novembre del 2007 per proseguire a Kyoto, Hokkaido e Nigata. A Roma con Greenpeace monta una campagna contro l’uso di ogm nel Parmigiano Reggiano. A S.Pietroburgo arreda con i suoi lavori il ristorante “Il Palazzo” e durante l’evento di inaugurazione dipinge con il vino per un’asta di beneficenza. Nel 2008 stampa un libro con l’impianto filosofico del suo lavoro. Mostre a Pienza, Orbetello. Suoi lavori sono nel cinema di Pupi Avati (2), Cristina Comencini, Alessandro Benvenuti, Jaume Collet-Serra. Sue interviste sono visibili su YouTube. Lavora sul carattere mitologico della romanità con una serie di lavori orientati di più verso l’arte concettuale e che hanno come soggetti le pecore. Su questo tema costruisce ed esegue a Lucca, Roma, Milano una performance dal titolo “Mito”. Successivamente inaugura a Berlino, nell’estate del 2009 una mostra dal titolo “di Terra e di Mare” dove esplora il tema dell’ingegno umano letto attraverso i prodotti dell’arte marinara e contemporaneamente monta con Greenpeace una istallazione a Slow Fish a Genova. Nell’autunno, a Roma, torna sul tema dell’iconologia al “femminile” con la mostra dal titolo “La Femminilità della Terra”. Con il lavoro “Terra Nuclearizzata” partecipa ancora ad una campagna di Greenpeace anche stavolta vittoriosa. Nella primavera 2010, è in mostra a Brescia, a Pistoia ospite di Pietro Barni con “Le Rose Incredibili”, in Vaticano per “Mirabile Dictu”, con il Comune di Roma alle terme di Diocleziano per “Il Lusso Essenziale”. Nel 2011 sviluppa una ricerca su una pittura al buio e all’ingrandimento dei suoi abituali formati. Nel gennaio 2012, con le Università La Sapienza e RomaTre, progetta e realizza una Acciuga luminescente di 10 metri per una casa solare all’interno del Solar Decathlon. A Monaco inaugura “La Féminité de la Terre” il racconto pittorico di un incontro con 18 diverse persone. Nel marzo del 2013 scolpisce per “la Casa dei Pesci” con il pubblico di Villa Torlonia a Roma, un blocco di marmo di Carrara di 10 tonnellate. A luglio nella chiesa di S. Rita in Campitelli inaugura “Not Passengers, Just Crew”; ancora collaborazioni con il cinema e la televisione. Nel 2014 è in tournée in Cile; scolpisce l’ “Ittico Obelisco” Barga (LU) che sarà posato a mare nel maggio 2015; presenta la mostra “Roma, Peintures Photoluminescentes” a Montecarlo. Nel gennaio 2015 partecipa ad Artefiera a Bologna. A marzo alla Bienal del Fin del Mundo in Cile. A maggio presenta il suo cortometraggio “There She Blows”, primo di categoria al concorso e menzione speciale all’Art Doc Festival, mentre il suo “Ittico Ziguratt” viene messo a mare a Talamone (GR) nel primo museo sottomarino contro la pesca a strascico illegale. Nello stesso mese partecipa ad una mostra collettiva a Rocca delle Macie sul tema della luminescenza. L’anno finisce con una grande istallazione nella residenza dell’Ambasciata Italiana ad Abu Dhabi. Inizia il 2016 con un’installazione all’Artefiera di Bologna con lo Studio d’Arte Campaiola. A giugno presenta una mostra sul tema dell’Architettura a Parigi e a luglio partecipa alla mostra collettiva del XLIX Premio

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